Lettera aperta dell'Avv. Riccardo Bolognesi
L'espressione "crisi", nella sua radice etimologica, nella parola greca "krisis", non aveva l'odierno significato negativo, che evoca catastrofi peggiori e spesso genera rassegnazione per l'irreversibile declino. Per i greci "crisi" significava mutamento, in una prospettiva evolutiva, svolgimento di una vicenda che può divenire anche arricchente.
"Ciascuno, con la propria azione, modifica la vita del mondo e la storia, e quindi ne porta tutta la responsabilità" (Giuseppe Capograssi).
Le soluzioni non cadono dall'alto e certamente non possiamo sperare che le offrano le Istituzioni dello Stato. Occorre la consapevolezza del fatto che gli uomini di diritto e, in particolare, gli avvocati possono essere protagonisti dell'evoluzione positiva.
Il diritto è una scienza pratica e non teoretica, perché non preesiste all'uomo.
Il giurista, l'avvocato, è implicato non solo nell'analisi del fenomeno ma in una legalità concepita quale perseguimento di un risultato di giustizia.
Continuiamo a leggere e a interpretare i "testi", applicando le vigenti norme di legge alle fattispecie concrete che esaminiamo. Ma esprimiamo anche la nostra cultura e professionalità con gli strumenti acquisiti, cogliendo i nuovi "contesti", economici e sociali, proponendo ciò che ancora non è nelle norme ma deve vivere attraverso il diritto.
La linea evolutiva del diritto per i prossimi anni indica che le norme continueranno a ricavarsi dai principi, secondo la tendenza della Corte costituzionale e visto l'affermarsi del "diritto vivente" di formazione giurisprudenziale rispetto ai "prodotti" di un legislatore sempre più incapace. Iniziamo a proporre soluzioni perché la crisi sia evoluzione.
E contribuiamo al lavoro dell'Associazione APL, che non si limita ad aggiornare professionalmente i Colleghi ma è impegnata, statutariamente, anche ad elaborare proposte e progetti.
Riccardo Bolognesi, 7 gennaio 2020